Relazione del Presidente della Giuria
(Monselice 30 ottobre 2005)
Cari ragazzi, autorità, signori e signore,
quando ho cominciato a fare questa breve relazione, facendo il confronto con altre esperienze simili nelle quali sono coinvolto, non ho potuto non provare un senso di ammirazione per Monselice e per i Monselicensi. Non lo dico per accattivarmi simpatie e consensi: dopo più di vent’anni viene semmai il desiderio di porgere la mano ad altri. Il fatto è che mentre altrove (parlo per conoscenza diretta) prevalgono le finali rivalità, le angustie locali, il disinteresse dei cittadini per iniziative che abbiano al centro la cultura storica, artistica e letteraria, a Monselice le cose non stanno così:
1° un pubblico tanto numeroso in queste come nelle precedenti edizioni del Premio, impegnato a seguire e a prender parte ad un avvenimento culturale non destinato a finire nelle televisioni e nei giornali in quanto evento mediatico è un fenomeno unico e, credo, imperdibile;
2° due prestigiosissimi Premi come il Brunacci e il Premio per la traduzione letteraria in una citta di non grandi dimensioni come Monselice, siano anch’essi un fatto unico;
3° le ricerche storiche su Monselice sono in continua espansione, è appena uscito nella collana di Fonti per la storia della Terraferma veneta il “Liber Iurium” di Monselice ed è pronto per la stampa un volume che raccoglie i documenti monselicensi dell’archivio del monastero di San Zaccaria di Venezia;
4° il lavoro della Giuria si è svolto e si svolge sempre in totale autonomia, senza interferenze e pressioni di sorta. Siamo davvero fortunati: così è stato anche quest’anno.
Sono pervenute alla Giuria 36 opere, 12 per la sezione destinata alla scuola dell’obbligo, di cui 4 premiate per il premio speciale, istituito per ricordare il XVII centenario di Santa Giustina. A questo proposito mi piace sottolineare come i Brunacci siano aperti, attenti a vagliare di volta in volta ( come in questo caso) proposte di inserimento di Premi speciali legati alla volontà di celebrare e valorizzare avvenimenti, figure, personaggi della storia veneta. Anche questo è un modo per rispondere alla richiesta di cultura e di approfondimento delle tradizioni locali che vengono dal basso. Nella sezione riservata alle tesi di laurea sono stati presentati 9 lavori, mentre in quella relativa alle pubblicazioni sono giunte 15 opere. Si tratta complessivamente di un buon numero che testimonia interesse per il Brunacci e una partecipazione attiva e sentita. La Giuria rileva con soddisfazione come alcuni suggerimenti e alcune osservazioni fatte in passato circa la necessità di favorire nelle ricerche dei ragazzi della scuola dell’obbligo, una maggiore spontaneità intendo interventi troppo presenti dei docenti, siano stati accolti. Accanto alle tesi di laurea, esse sono state sempre un fiore all’occhiello dei Brunacci. Quest’anno però per la prima volta la Giuria, che fiera ha apprezzato e premiato per la serietà e l’impegno le tesi di laurea di Matilde Silvoni e Laura Spillere, deve constatare con preoccupazione, uno scadimento generale del livello di questo genere di lavori. La riforma cosiddetta del tre più due degli ordinamenti universitari ha influito negativamente sulla qualità degli studi, almeno per ciò che riguarda la prova finale (le tesi appunto) che nell’area umanistica ha elemento qualificante e momento alto nella formazione dei giovani. La cosa dispiace alla luce di questi mutamenti, occorrerà rivedere fin dal prossimo anno il bando dei Premi Brunacci per questa sezione. Come apparirà nelle motivazioni che tra poco verranno lette, autori e opere premiati quest’anno con il Premio Sigillo Monsilicis per la civiltà veneta e con il Premio riguardante la storia del padovano rendono onore ai massimi livelli, alla ricerca in campo storico, storico artistico e storico culturale che si svolge nel Veneto e sul Veneto. Mentre spiace non aver pertanto tenuto in considerazione lavori anche eccellenti che esulavano però dall’ambito del Brunacci, la Giuria ritiene di dover segnalare con particolare calore, accanto ai libri premiati, i volumi di Aldo Tumiati nel Taglio di Porto Viro e di Ferruccio Sabbiare su fascismo e resistenza nel Conselvano, oltre al libro su Cervarese Santa Croce a cura di Espen e Grandis. Detto all’inizio dei meriti di Monselice e dei Monselicensi, non posso infine che ringraziare come sempre l’ Amministrazione comunale di Monselice e in particolare il Sindaco Fabio Conte e l’assessore alla cultura Giovanni Bellucco, la Regione Veneto e gli sponsor che gentilmente sostengono questa iniziativa.
Libro premio veneto
Giorgio FOSSALUZZA
Gli affreschi nelle chiese della Marca Trevigiana dal Duecento al Quattrocento
Cassamarca 2003
Libro premio padovano
Lorenzo TOMASIN
Testi padovani del Trecento
Esedra 2004
Vincitori ex aequo per la sezione tesi di laurea
Matilde SILVONI
Le oreficerie liturgiche del Vicariato di Monselice
Tesi di laurea discussa presso l’Università degli Studi di Padova, Facoltà di Lettere e Filosofia Dipartimento di storia delle arti visive e della musica, a.a. 2003-2004
Relatrice prof.ssa Giovanna Baldissin Molli
Laura SPILLERE
L’illuminato Giornale enciclopedico di Elisabetta Caminer Turra.
Università degli studi di Padova, Facoltà di lettere e filosofia, Corso di laurea in scienze della comunicazione, A.A. 2003-2004
Relatore Carlo Fumian