Recensione “Primo sangue”

Informazioni tecniche:

Titolo: Primo sangue

Autore: Amélie Nothomb

Pagine: 128

Genere: Narrativa Straniera

Trama tratta da ibs.it: Infanzia, giovinezza, matrimonio e primo incarico diplomatico di Patrick Nothomb, rampollo di una delle più influenti famiglie del Belgio. Fra una madre troppo presto vedova, dei nonni a dir poco bizzarri e una banda di zii quasi coetanei, il piccolo Patrick si impegna a diventare uomo… Pagine sorprendenti di una storia familiare che ogni lettore divorerà con commozione e divertimento.

Pensiero della nostra lettrice:

Primo sangue è il 30esimo romanzo dell’autrice belga. Il protagonista di questa storia è Patrick Nothomb, il papà di Amélie mancato per colpa del Covid. Questo romanzo vuol essere un omaggio alla vita di suo padre che viene raccontata in prima persona: è il 1964 quando Patrick si trova di fronte al plotone di esecuzione; fiero e sollevato si avvia verso la morte ripercorrendo le fasi della sua vita. Patrick era un ragazzino dolce, sensibile che riesce a diventare un diplomatico di successo, salvando quasi 1500 ostaggi in Congo dopo mesi di trattative.

È stato il primo libro che ho letto di questa scrittrice e il suo stile mi ha catturato sin dalle prime righe, una straordinaria capacità di narrare eventi alla quale lei non ha mai partecipato ma che sembra conoscere alla perfezione.

Libro talmente scorrevole da averlo letto in 24 ore, nonostante la sua piccola mole vi sembrerà di aver letto un romanzo ricco di contenuti e con molte più pagine. L’autrice ha una grandissima capacità di sintesi e dimostra un’ottima padronanza nell’utilizzo delle parole: in poche pagine ha raccontato per filo e per segno la vita di un grande uomo.

Lettrice e curatrice: Gennj

 

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