Domenica 23 maggio 2021 la dott. Ester Besusso, per ricordare anche nella nostra città i 700 anni della morte del sommo poeta Dante Alighieri, commenterà il XXVI canto dell’inferno dove si trovano i consiglieri di frode le cui anime sono avvolte da una fiamma perpetua. Tra questi, Dante e Virgilio incontrano Ulisse, reo di aver trascinato nel suo “folle volo” anche i suoi compagni di viaggio. La videoconferenza sarà disponibile dalle ore 8 di domenica 23 maggio 2021 sui canali social della biblioteca e in questa pagina |
Personaggio della mitologia classica, protagonista dei poemi omerici e in particolare dell’Odissea a lui dedicata. Dante non conosceva il testo originale dei due poemi e ha quindi appreso la storia di Ulisse da qualche tardo volgarizzamento o rimaneggiamento, da cui proviene l’episodio narrato dal personaggio che è totalmente estraneo alla tradizione classica.
Dante lo colloca fra i consiglieri fraudolenti dell’VIII Bolgia dell’VIII Cerchio dell’Inferno, dedicandogli buona parte del Canto XXVI. Il poeta nota che una delle fiamme in cui sono avvolti i dannati ha due punte e ne chiede spiegazione a Virgilio. La guida risponde che dentro di essa sono puniti Ulisse e Diomede, colpevoli di aver escogitato l’inganno del cavallo di Troia, di aver smascherato Achille a Sciro, nonché di aver compiuto il furto del Palladio. Dante manifesta il desiderio di parlare con Ulisse e Virgilio acconsente, a condizione però che sia lui a rivolgersi a loro in quanto, essendo greci, potrebbero essere restii a parlare col discepolo. Il poeta latino chiama i due dannati e invita uno dei due a spiegare come e quando morì, quindi il maggior corno de la fiamma antica inizia il suo racconto.
Ulisse narra che dopo aver lasciato la dimora di Circe non volle tornare coi suoi compagni a Itaca, ma si mise in mare aperto affrontando un avventuroso viaggio. Giunto con la sua nave allo stretto di Gibilterra, limite delle terre conosciute, aveva rivolto ai compagni una orazion picciola per indurli a oltrepassare le colonne d’Ercole ed esplorare il mondo sanza gente. Il folle volo nell’emisfero australe, completamente invaso dalle acque, era durato circa cinque mesi, finché la nave era giunta in vista del monte del Purgatorio. A quel punto si era levata una terribile tempesta, che aveva investito la nave di Ulisse e l’aveva fatta colare a picco, causando la morte dell’eroe e di tutti i suoi compagni.
L’intervento della dott. Besusso è diviso in due parti:
1° Parte: ‘L’Ulisse nell’inferno dantesco’, collocato da Dante nell’ottavo cerchio dove vengono puniti i consiglieri fraudolenti ossia condottieri e politici che non agirono con le armi e con il coraggio personale, ma con l’acutezza spregiudicata dell’ingegno;
2° Parte: ‘Il mito dell’Ulisse dantesco’ dove viene commentata la straordinaria fortuna letteraria di Ulisse, sicuramente uno dei personaggi più conosciuti della Divina Commedia. Alcuni versi sono diventati famosissimi e fanno parte della nostra cultura nazionale.
Un grazie alla prof. Ester Besusso
ESTER BESUSSO COMMENTA IL III CANTO DEL PARADISO
Amici della biblioteca di Monselice questa mattina continuiamo con le iniziative per il centenario dantesco Ester Besusso commenta il III canto del Purgatorio dove si narra la triste storia di Manfredi di Svevia il figlio di Federico II. Un passo importante della divina commedia. Dante, attraverso la figura di Manfredi, mostra con un esempio clamoroso e inatteso come la giustizia divina segua vie imperscrutabili e possa concedere la salvezza anche a un personaggio «scandaloso» come il re siciliano, morto di morte violenta dopo essere stato scomunicato e colpito da una violenta campagna diffamatoria della pubblicistica guelfa.