26^ Edizione Premio Brunacci

Relazione del Presidente della Giuria

Cari ragazzi, autorità, gentili signori e signore, non posso iniziare questa breve relazione senza ricordare Manlio Cortelazzo, membro della giuria, autorevole, studioso, vero amico di tutti noi, scomparso l’anno scorso poco dopo lo svolgimento della XXV edizione dei Premi Brunacci. Con la mia serenità, il suo equilibrio, la cordiale disponibilità Manlio Cortelazzo è stato un punto di riferimento, un maestro e un compagno di strada impareggiabile. Ha discusso, riso, scherzato amabilmente con noi negli annali della Giuria saggiamente ispirando le decisioni, aiutandoci a scegliere, condividendo un lavoro e un’esperienza di promozione culturale fervida e irripetibile Manlio, il prof. Cortelazzo ci manca e ci mancherà. Lo ricordiamo con grandissimo affetto e rimpianto oggi che ci accingiamo a celebrare la 26° Edizione del Premio. Adesso hanno partecipato 34 opere:

9 per il premio Celso Carturan dedicato alle scuole dell’obbligo

1 per il premio Monselice, città della bambola

2 per il premio Paolo Sambin riservato alla tesi di laurea

13 per il premio Gaetano Cognolato relativo alle pubblicazioni di argomento padovano

9 per il premio Sigillo Monsilicis riguardante le pubblicazioni di storia e cultura veneta, rispetto alle quali per altro la Giuria può prendere in considerazione anche autori ed opere non comprese nella rosa dei libri pervenuti.

Riunitosi il 12 ottobre 2009 a Monselice la Giuria anche quest’anno, dopo ampia e costruttiva discussione ha individuato i lavori da premiare rilevando il notevole livello complessivo delle opere presentate che confluiscono lo stato di buona salute di cui continua a godere della ricerca storica nel Veneto.

In particolare la Giuria ha afferrato la qualità delle vicende eseguite dagli studenti delle scuole dell’obbligo e ringrazia gli insegnanti per il loro impegno e per il contributo che ogni anno offrono alla nostra manifestazione. L’apprendimento è tanto più vivo perchè sembra ormai definitivamente accolto l’invito, più volte formulato, a non sostituirsi agli allievi nello svolgimento delle ricerche e nella realizzazione finale degli elaborati, guidandoli invece, con l’amore e la pazienza che li caratterizza, verso una libera esperienza della creatività e capacità di riflettere nel passato. Come era prevedibile l’apertura del premio Paolo Sambin alle tesi di dottorato ha elevato la qualità dei lavori precedenti. La caratura scientifica di questo genere di opere è spesso di prim’ordine come mostra anche la tesi risultata vincitrice in questa edizione dei Brunacci. Confermando un dato tradizionale le pubblicazioni di argomento padovano presentate al premio Gaetano Cognolato, risultato di livello qualitativo assai diverso. Il buon numero di libri presentati ha però consentito di individuare alcuni di rilevante interesse e tra essi di premiare il più attinente sul piano della vastità di ricerca e del legame col territorio.

Infine, il Premio riservato al Libro Veneto ha quest’anno due vincitori ex aequo. Nel conferire il Sigillo Monsilicis per la storia e la cultura veneta a due opere di carattere diverso ma di uguale rilevanza scientifica, la Giuria ha inteso valorizzare anche i due elementi sui quali fin dall’origine si muovo Premi Brunacci di Monselice: quello fortemente legato alla storia del territorio padovano e Veneto, in una dimensione di storia locale ma non localistica (ecco il premio conferito al libro su Trissino nel ‘900), e quello mirante a porre in risalto l’alta qualificazione filologica, storico artistica, storico culturale della ricerca condotta nel Veneto in rapporto ai più diversi aspetti della sua civiltà.

Chiudo ringraziando come sempre il dott. Flaviano Rossetto regista di questa manifestazione, l’Amministrazione di Monselice, il suo Sindaco, il suo Assessore alla cultura: nuovi protagonisti di recente eletti a formare e ad amministrare una città che della propria storia ha fatto un elemento forte di identità culturale.