Recensione “Fino a quando la mia stella brillerà” di L. Segre

Trama:
La sera in cui a Liliana viene detto che non potrà più andare a scuola, lei non sa nemmeno di essere ebrea. In poco tempo i giochi, le corse coi cavalli e i regali di suo papà diventano un ricordo e Liliana si ritrova prima emarginata, poi senza una casa, infine in fuga e arrestata.
A tredici anni viene deportata ad Auschwitz: parte il 30 gennaio 1944 dal binario 21 della stazione centrale di Milano e sarà l’unica bambina di quel treno a tornare indietro. Ogni sera nel campo cercava in cielo la sua stella e ripeteva dentro di sé: finché io sarò viva, tu continuerai a brillare.
Questa è la sua storia, per la prima volta raccontata in libro dedicato ai ragazzi.

Pensiero della nostra lettrice:
Lo stile di scrittura risulta diretto, intimo e – per quanto racconti di avvenimenti terribili – dolce. Sì, perché questo libro nasce da una domanda: Nonna, mi racconti di quando eri bambina?
Ed ogni lettore, sin dal primo paragrafo, si sente proprio come se fosse nipote di nonna Liliana, oggi testimone dell’Olocausto e senatrice a vita.

Per i giovanissimi che non conoscono la Shoah, super consigliato.

L. SEGRE, con D. PALUMBO, Fino a quando la mia stella brillerà. Piemme 2015.

Lettrice e curatrice: Laura

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