L’IMPORTANZA DI RICORDARE L’OLOCAUSTO
27 gennaio 2021
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto. Questo importante appuntamento è stato istituito nel 2005 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che le attribuì valore politico e istituzionale. Vengono ricordati il dramma e la barbarie perpetrati dal Nazismo. Con il termine Shoah si indica il genocidio attuato dalla Germania nazista e dai suoi alleati verso il popolo ebraico, senza dimenticare anche zingari, omosessuali, disabili e testimoni di Geova. Fu uno dei momenti più bui della storia dell’Umanità. Il ricordo serve a esorcizzare la possibilità che una tragedia di tale portata possa ripetersi. La ferocia dei carnefici e l’omertà lascia ancora oggi sgomenti.
Il 27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata Rossa entrarono nel campo di concentramento e sterminio di Auschwitz, liberando i pochi prigionieri superstiti, circa 7000. Si è calcolato che tra il 1933 e il 1945 le vittime furono circa 15 milioni.
Comprendere la Shoah vuol dire conoscerla.
Ricordare l’Olocausto serve ad essere consapevoli di quanto realmente possa arrivare in alto il livello del male: quell’orrore potrebbe succedere di nuovo. Il 27 gennaio ci ricorda di essere coscienti di quale orrore porta l’odio, di quali danni fanno il fanatismo e la guerra. I campi di concentramento sono il monito tangibile di quell’orribile fardello nel nostro presente. Il ricordo è l’unico antidoto al non ritorno. Alle commemorazioni nel campo di Auschwitz partecipano ogni ano moltissime persone e istituzioni da tutto il mondo. Infatti davanti al pericolo che una tragedia simile succeda di nuovo è necessario unirsi nel ricordo. Unirsi a prescindere da differenze di fede, di credenze politiche o di etnia. Il dramma di Auschwitz, infatti, non deve limitarsi alla tragedia ebraiche ma portare un riferimento collettivo verso tutti i popoli ancora perseguitati.
L’internamento nel lager è stata un’esperienza estrema, una discesa negli abissi dell’umanità, la negazione della civiltà. Auschwitz ci ha mostrato la faccia disumana della nostra civiltà. Ha senso ricordare, oggi come per gli anni che verranno, perché l’esperienza del lager per i sopravvissuti è stata così traumatica da non aver parole per descriverla pienamente.
Yakov Vincenko, un soldato semplice dell’Armata rossa, quando si aprirono i cancelli di Auschwitz, quel 27 gennaio del 1945, testimoniò: “Nemmeno noi che abbiamo visto ci volevamo credere. Ho sperato per anni di riuscire a dimenticare, poi ho capito che sarebbe stato da complice, da colpevole. Così adesso ricordo, anche se non sono riuscito ancora a comprendere”.
L’amministrazione di Monselice per sensibilizzare i propri concittadini ha organizzato una serie di appuntamenti online:
- Video saluto dell’assessore alla cultura Andrea Parolo [ Video ]
- Video relazione di Roberto Valandro sulla presenza degli ebrei a Monselice [ video ]
- Video Presentazione del libro di Francesco Selmin Nessun giusto per Eva. La Shoah a Padova e nel padovano. A cura di Marina Feniello [ Video]
- Video Presentazione del libro Noi, bambine ad Auschwitz di Andra e Tatiana Bucci. Relatrice Sara Pasqualato [ Video]
- Video Lettura di alcune pagine del libro di Lia Levi Il giorno della memoria raccontato ai miei nipoti. A cura di Michela Tornese [ Video ]
- Video lettura e presentazione del libro di Francesco Selmin, Il capretto e l’angelo della morte. Il canto dei bambini da Vo’ ad Auschwitz . A cura di Giada Zandonà [ Video]
- Video lettura e presentazione del libro di Liliana Segre Scolpitelo nel vostro cuore. Dal Binario 21 ad Auschwitz e ritorno: un viaggio nella memoria. A cura di Camilla Bovo [ Video ]
- Ida Lenti Brunelli una monselicense che ha salvato 3 bambini ebrei durante la 2^ guerra mondiale [ Video ]
- Storia di una famiglia di ebrei nascosta a San Cosma durante la 2^ guerra mondiale [ Video]