Ciao a tutti e benvenuti a “La Strada di Mattoni Gialli,” il podcast che trasforma la tranquilla biblioteca di Monselice in un vivace salotto letterario! Qui, il nostro gruppo di lettura si diverte a smontare e rimontare libri con l’abilità di un bambino con i LEGO e l’entusiasmo di un detective alla prima caccia al tesoro. Preparatevi a sentire recensioni ironiche, commenti scanzonati e, perché no, qualche battibecco amichevole. Mettetevi comodi, alzate il volume e unitevi a noi in questo viaggio tra le pagine!
Io sono Giovanni e il libro di oggi è: Senilità di Italo Svevo
Di solito in un gruppo di lettura non si fa critica letteraria ma si espongono le proprie idee libere da preconcetti. Questo romanzo, però, va in qualche modo contestualizzato. Siamo in una fine Ottocento teatro di vivace rivoluzione letteraria e culturale che in soldoni vuol dire: Italo Svevo fra una lettura di Schopenhauer e uno scritto di Freud, ci tira fuori dal cilindro questo libricino che, seppur piccolo, è denso tanto da non riuscire a farci godere a pieno la trama.
La densità di questo romanzo non è data tanto dal tipo di scrittura, Svevo è anche una penna fluida, si leggere piacevolmente. Quello che infastidisce è proprio il protagonista! Emilio Brentani: un nome che è già tutto un programma.
Prima di tutto, diamo una rapida occhiata alla trama. “Senilità” è appunto la storia di Emilio, un uomo sulla quarantina che vive con la sorella Amalia, impiegato mediocre, scrittore fallito e con una vita sentimentale… come dire… un disastro! Ah, Emilio! Un uomo così indeciso che quando va al ristorante ci mette mezz’ora a scegliere se ordinare una margherita o una quattro stagioni! E alla fine ordina un’insalata.
Emilio si innamora di Angiolina, una ragazza bella e spregiudicata, e qui iniziano i guai. Invece di prendere il controllo della situazione, Emilio si lascia trascinare dalle circostanze, mostrando tutta la sua insicurezza e incapacità di agire. Insomma, un inetto patentato.
Ma ora veniamo ai nostri lettori. Abbiamo due fazioni ben distinte. Da un lato, abbiamo chi ha apprezzato “Senilità” per la sua scrittura, dall’altro chi ha odiato il protagonista tanto da farsi andare in disgrazia il libro stesso.
L’inettitudine di Emilio è forse la tematica che contraddistingue il romanzo ed è proprio questo che ha diviso i nostri lettori. Svevo costruisce l’intera narrazione basandosi sulle emozioni di Emilio che si riversano sul lettore come un fiume in piena. Il tema che si ripropone (sì, proprio come la peperonata a cena) è quello dell’amore, un amore travagliato, irraggiungibile e mai accontentato, un po’ come le gemelle di Miranda Priestly che vogliono il libro di Harry Potter non ancora pubblicato.
Emilio ci ha fatto perdere le staffe in più di un’occasione: qualcuno gli avrebbe pure menato, tipo me, ma anche gli altri personaggi sono degni di nota.
Angiolina l’amata di Emilio, Giolona per gli amici, è un’altra grandissima… buona donna, che tonta lo è ma anche tanto furba; Giolona ai tempi nostri si sparerebbe mille foto in pose plastiche manieriste nel bagno di casa pubblicandole solo per gli amici più stretti, che poi sono tutti tranne la mamma. E infine Amalia la sorella di Emilio, quella povera disgraziata, niente sa, niente vede e niente dice eppure un segretuccio per passarsi le giornate lo ha trovato!
Alla fine della fiera, Emilio è un personaggio che o si ama o si odia. Ma forse è proprio questo il punto: Svevo ha creato un personaggio così realistico nelle sue debolezze che ci fa riflettere su noi stessi e sulle nostre incertezze. Esatto, forse, in fondo, siamo tutti un po’ Emilio. O almeno, speriamo di non esserlo troppo! Ma comunque, Svevo ci lascia un messaggio importante sulla fragilità umana e l’incapacità di affrontare le proprie paure.
Per concludere sentiamo il pensiero di Roberta: “Ah, Senilità di Italo Svevo, un capolavoro di maestria narrativa che ci regala il piacere di osservare Emilio Brentani, il protagonista, barcamenarsi nell’inezia della sua stessa esistenza. È davvero un’ironia sottile: un uomo così inetto e insipido da far sembrare eroica persino la noia! Svevo ha saputo dipingere con maestria un personaggio che incarna perfettamente l’arte di non combinare nulla, regalandoci pagine su pagine di pura… immobilità. Emilio è talmente realistico che ci sembra quasi di conoscerlo: l’amico che non vorremmo mai avere, il collega che non ricorderemo mai, il vicino di casa che ci fa rimpiangere il trasloco mancato. Ma questa è la grandezza di Svevo: rendere l’ordinario straordinariamente pesante e farci riflettere sulla nostra stessa esistenza attraverso la sua inimitabile, e indimenticabile, inettitudine.”
Per oggi è tutto! Speriamo di avervi fatto venire la voglia di leggere (o rileggere) questo libro! Alla prossima puntata.
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