La biblioteca di Monselice è collocata nella restaurata chiesa di San Biagio, da cui prende il nome. L’edificio ha subito nel tempo numerose trasformazioni. Sicuramente i più anziani lo ricordano come sede del cinema ‘Italia’. Dopo un accurato restauro, dal 2003 ospita la biblioteca comunale. Il logo riprende l’antica denominazione. I documenti ci ricordano che la chiesa, consacrata nel 1618 era ..”de battuti bianchi, selleggiata a quadri con bel soffittà dipinta; è lunga 40 e larga 16, ha due altari e calici et una campana, officiata da un frate vicino di San Francesco. La chiesa di San Biagio aveva due piani: al pian terreno era riservato alla chiesa, primo piano invece era utilizzato per riunioni dei soci delle congregazioni religiose. La chiesa, nei secoli passati, fu proprietà e data in gestione a varie congregazioni finché, alla fine dell’800, passò in esclusivo possesso del duomo di Santa Giustina di Monselice. Da allora, fino all’ultima guerra, fu usata solo per la festa di San Biagio o per qualche evento particolare, anche perché era sprovvista di arredi sacri (vi erano solamente sedie ottocentesche con il sedile di paglia e qualche addobbo di modesta fattura). Monsignor Cerato nel 1947, per far posto al Duomo Nuovo fece abbattere i fabbricati del patronato San Sabino, dove era allogata la sala del cinema parrocchiale e individuò in questa chiesa il luogo ove spostarla. Il nuovo cinema fu sistemato al piano terra della chiesa e, con modesti lavori relativi ai servizi e agli accessi richiesti dalla legge per le sale pubbliche, si ottenne una discreta sala arredata con tutto ciò che era esistente in quella precedente del patronato. Il nuovo cinema fu chiamato “Italia”. Nei lavori di trasformazione furono aperte alcune porte di sicurezza e fu chiuso il portale della chiesa contornato da conci di trachite, aventi in quella chiave, simboli religiosi. Il cinema Italia durò una dozzina d’anni e fu poi traslocato nella cripta del duomo nuovo dove furono riusati gli arredi del cinema Italia. Infine, il cinema passò definitivamente nell’attuale ‘Corallo’ ricavato nell’ex chiesa San Luigi in via Matteo Carboni. Per finanziare il nuovo duomo mons. Cerato vendette la vecchia chiesa. Il nuovo proprietario installò nella vecchia chiesa un laboratorio di abbigliamento. Verso la metà del 1980 la vecchia chiesa fu chiusa e rivenduta. Il nuovo proprietario, a sua volta, lo rivendette al comune di Monselice.
L’amministrazione comunale, dopo alcuni anni di studio e di stanziamenti di fondi, iniziò il restauro della facciata e del tetto per farne un centro culturale. Mentre procedevano i lavori, furono rimessi al loro posto dei conci trachitici del portale tolti anni prima durante la trasformazione in cinema. I vecchi materiali furono posti in opera nel ripristino del foro d’entrata al piano terra. Nel luglio 2003 è stata inaugurata la nuova biblioteca comunale
SAN BIAGIO, IL SANTO
Biagio (? – 316 ca.), vescovo di Sebastea (oggi in Turchia), martire e santo. Al principio del IV secolo, quando l’imperatore romano Licinio diede avvio alle persecuzioni contro i cristiani, Biagio fuggì dall’Armenia, ma fu catturato. Rifiutandosi di abiurare la sua fede, fu scuoiato con un pettine a uncino per la cardatura della lana e decapitato. Secondo la tradizione, Biagio salvò la vita di un bambino che stava soffocando a causa di una lisca di pesce: da allora è onorato, come protettore contro il mal di gola, nel giorno di San Biagio, il 3 febbraio. È inoltre il santo patrono dei cardatori di lana, in memoria del modo in cui patì il martirio. È venerato anche dalla Chiesa ortodossa.
LA BENEDIZIONE DELLE CANDELE INCROCIATE
In alcune chiese c’è l’usanza in questa festa di mettere 2 candele accese incrociate vicino alla gola del fedele , pronunciando una preghiera di intercessione a questo Santo , che secondo la tradizione levò ad un bambino una lisca di pesce, conficcatasi in gola, evitandogli quindi la morte per soffocamento. Nei tempi passati già nelle prime ore del mattino di formava attorno alla chiesa una lunga fila di fedeli che chiedeva la benedizione delle candele. Qualche chiesa la pratica religiosa è ancora praticata.