Relazione del Presidente della Giuria
Cari ragazzi, Signor Sindaco, Autorità, Signore e signori,
I premi Brunacci compiono dieci anni. E’ tempo di bilanci. Quando, nel 1984, l’iniziativa promossa dal prof. Roberto Valandro, prese il via volevamo stimolare le ricerche storiche locali coinvolgendo studiosi professionisti, storici locali, il mondo della scuola e dell’università, donne e uomini di cultura impegnati a indagare con sguardo aperto e amore disinteressato, la storia veneta nei suoi più diversi aspetti.
Era un progetto ambizioso : scuole e ricerche universitarie incontrano difficoltà a camminare assieme; cultura accademica e cultura militante non amano andare a braccetto quasi sempre con danno e dell’una e dell’altra. Abbiamo fatto fatica ma siamo ancora qui, crediamo che il progetto sia ancora e ci sembra che i risultati ci diano ragione. Da dieci anni, in una giornata autunnale, convengono a Monselice personaggi di grande statura culturale e fama anche internazionale per ricevere un premio intitolato a quel grande erudito monselicense che fu Giovanni Brunacci assieme a scolari delle elementari, studenti delle medie inferiori e superiori, giovani neo laureati. Sono stati premiati nel corso degli anni storici severi ( da Piero Del Negro ed Angelo Ventina) e famosi intellettuali (Alvise Zorzi, Luigi Meneghello); promettenti studiosi come Raffaella Piva e Lauretta Comato e raffinati filologi come Lucia Lazzerini. Nell’interpretazione del bando non ci siamo mai arcignamente chiusi in una visione angusta e burocratica di riflettere della storia. Siamo lieti di aver valorizzato ricercatori come Antonio Mazzetti che studiò con rigore scientifico e animo gentile la flora dei Colli Euganei e siamo contenti di aver dato il giusto riconoscimento a chi come Stefano Baccini e Viviana Larcati, ricostruì 75 anni di teatro nel Veneto attraverso le vicende della compagnia Città di Este. Nelle affascinanti opere di un Meneghello o di uno Scabia non abbiamo voluto premiare la ricostruzione storico-filologica del premiato che pure ci è cara e apprezziamo, ma la capacità poetica di evocare e restituire magicamente un mondo reale e fantastico assieme che ci appartiene e affonda le proprie radici nel Veneto. Quest’anno il conferimento dei premi maggiori ad uno storico di professione sensibile e metodologicamente raffinato e ad un uomo di studio e di spettacolo conforme la vocazione dei Brunacci a premiare le esperienze culturali diverse , mentre la selezione operata tra i lavori degli studenti delle scuole dell’obbligo e medie superiori e l’attribuzione dei premi speciali per tesi di laurea ribadiscono l’attitudine a riflettere lo stato degli studi e della didattica. Se alto è apparso il livello delle ricerche presentate dagli scolari delle elementari e delle medie inferiori, se ottima è stata giudicata la qualità dei temi (8), meno interessanti nel loro complesso sono risultati i contributi presentati dalle scuole medie superiori (4) ove l’impostazione tradizionale degli studi limita probabilmente la possibilità di svolgere ricerche secondo le indicazioni del bando. Nell’insieme poco significative sono risultate anche le opere per il premio riservato ai libri riguardanti il Padovano (5).
Sappiamo che anche l’appuntamento di oggi è stato atteso con interesse. Come membri della Giuria abbiamo apprezzato lo sforzo dell’Amministrazione di Monselice per celebrare degnamente questo decennale. Le siamo grati, signor Sindaco, siamo grati alla sua amministrazione.
L’assessore Scanferla ci segue con una discrezione e un’attenzione esemplari. Desidero manifestargli qui anche a nome di tutti i colleghi la più viva gratitudine.
L’organizzazione, a me pare, migliora di anno in anno; il merito è anche di Flaviano Rossetto, davvero sollecito e implacabile nella sua attività di segretario.
Un grazie sincero da parte di tutti noi.
Dieci anni fa, quando iniziammo, non pensavamo che l’esperienza del Brunacci sarebbe durata tanto a lungo. Ora noi della Giuria ci ritroviamo un po’ più anziani, qualcuno ci ha lasciato, altri, come il prof. Manlio Cortelazzo e Gian Antonio Cibotto, diventato subito carissimo amico, oltre che autorevole membro della Giuria stessa, si sono uniti a noi. La passione comune per lo studio, il desiderio di promuovere e di favorire la ricerca, di incoraggiare i giovani all’esercizio civile dello scavo nel passato delle proprie terre sono sempre gli stessi e sempre lo stesso è il piacere di ritrovare due-tre volte l’anno gli amici della Giuria: Chiara Ceschi, Sante Bortolami, Gian Antonio Cibotto, Camillo Corrain, Manlio Cortelazzo, Franco Fasulo, Enrico Zerbinati, Giannino Scanferla, Flaviano Rossetto.
Una tantum- dopo dieci anni, lasciatemi ringraziare anche loro per le molte ore serene passate e per la loro amicizia.
Antonio Rigon
14-11-1993
Premio libro Veneto
Achille OLIVIERI, Riforma ed eresia a Vicenza nel Cinquecento.
Herder 1992.
Vincitori ex aequo per la sezione tesi di laurea
Viviana GOTTARDO
Movimento demografico di Battaglia nel XVIII secolo
Università degli Studi di Padova. Facoltà di Lettere e Filosofia. Dipartimento di Storia
Barbara STEVANIN
Il ruolo della storia nelle “Memorie di letteratura e grammatica, istoria e mitologia” di Girolamo Polcastro
Tesi di laurea discussa presso l’Università degli Studi di Padova, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 1991-92; relatore prof. Achille Olivieri