Relazione del Presidente della Giuria

Cari ragazzi, autorità, gentili signore e signori,

giunti alla XVI Edizione dei Premi Brunacci si potrebbe anche pensare che i nostri annuali incontri corrono il rischio di essere un po’ rituali e ripetitivi: i discorsi, come il mio, la lettura delle motivazioni, la consegna dei Premi.

Potrebbe sembrare, ma non è; certo ci sono alcuni passaggi obbligati, qualche procedura…

Ma i protagonisti sono sempre nuovi, i lavori premiati sempre diversi (di storia, di storia dell’arte, di storia della cultura, di storia del paesaggio, dell’ambiente, delle tradizioni e via discorrendo) e le novità sempre presenti.

In realtà sentiamo tutti che questi incontri sono una festa, una festa della cultura, un appuntamento atteso: per i Monselicensi, per i suoi studenti, i suoi insegnanti, per gli studenti, gli insegnanti, gli abitanti di centri vicini.

Gli studiosi locali e ricercatori uniti dalla comune passione nei confronti dello studio, la conoscenza, la valorizzazione della cultura locale e il recupero sempre esaltante di una storia e di una civiltà che è patrimonio comune: la storia e la civiltà veneta.

La vostra presenza qui e la partecipazione larga di concorrenti stanno a dimostrare che la nostra iniziativa è quanto mai viva e sentita. Ho letto con molta soddisfazione, ieri , su un giornale, le parole dell’Assessore all’Istruzione e alla Cultura del Comune di Monselice, Riccardo Ghidotti, che ha presentato in maniera eccellente queste manifestazioni. Sento di dover ringraziare lui e la nuova Amministrazione di Monselice per il pronto interesse e l’appoggio finora dato ai Premi Brunacci, così come ringrazio anche la Regione Veneto e la Banca Antonveneta per il supporto fornito.

Una testimonianza per noi davvero gratificante viene quest’anno anche dal contributo offerto dall’Associazione Amici dei Musei che ha messo a disposizione un Premio speciale intitolato alla Preside Luciana Pullino, recentemente scomparsa, un riconoscimento ai quarant’anni di lavoro come educatrice.

Segnali incoraggianti dunque per il concorso.

Per quanto riguarda i contenuti, vediamo:

per la XVI Edizione sono pervenuti 43 lavori:

23 per la sezione destinata alla Scuole dell’obbligo

7 per la sezione tesi di laurea

14 per la sezione destinata ai libri

Sempre alta e impegnata è dunque la partecipazione di studenti delle scuole dell’obbligo che sotto la guida dei loro insegnanti presentano lavori di tale eccellenza da rendere difficile valutare la scelta dei migliori. Tuttavia poiché questa giuria non si è mai sottratta ad un giudizio anche critico ed ha sempre colto l’occasione offerta dalla lettura dei testi presentati al concorso per una riflessione sullo stato della didattica nelle scuole è doveroso che io dica che in qualche caso si è notato un numero di interventi degli insegnanti nelle ricerche che dovrebbero invece riflettere un lavoro autonomamente svolto dai ragazzi, benché indirizzato e guidato dal docente.

La novità di questi anni è costituita dalla presentazione di CD ROM: uno strumento certo rivoluzionario sul piano tecnologico.

Occorre anzi dire apertamente che si rischiano passi indietro con un ritorno nelle ricerche degli studenti al primo e semplice “collage”, alla raccolta passiva di dati, ad un vecchio modo di far ricerca.

Queste perplessità e aperte critiche non debbono però far dimenticare la qualità spesso assai alta dei lavori presentati e premiati quest’anno. Anzi dall’ottimo livello di alcune ricerche è nata nel seno della Giuria la proposta, che rimetto a chi di competenza, di pubblicare una finale collana contenente i migliori lavori presentati dalle scuole dell’obbligo.

Mentre resta semplicemente buona la qualità delle tesi di laurea, la Giuria riscontra con piacere che alcuni autori presenti nella sezione libri hanno partecipato più volte al concorso, venendo a volte anche premiati: segno di una continuità ammirevole di impegno e di un legame costante e fedele con i Premi Brunacci che sono attestazione di stima.

Va detto che quest’anno più di un volume della sezione libri avrebbe meritato un riconoscimento e che la Giuria non ha avuto per questo compito facile nel decidere. In particolare il lavoro di Lorena Favaretto sul territorio padovano dal Quattrocento al Cinquecento è apparso uno studio di grande serietà e di eccellente livello.

Nell’assegnare il premio ad altro concorrente si è voluto valorizzare non solo la validità della ricerca, ma anche la maggiore leggibilità e fruibilità del testo da parte di un pubblico di non specialisti.

Nella designazione del vincitore del Premio Brunacci Monselice per la sezione destinata alla storia e alla civiltà veneta la Giuria, dopo aver preso in considerazione autori ed opere di altissimo livello che hanno amato e ameranno la cultura veneta, si è rapidamente orientata sulla grande monografia dedicata al Palladio (oggi riedita in versione aggiornata) da Lionello Puppi, riconoscendo all’unanimità un’opera in grado di riassumere ad alto livello scientifico i caratteri della civiltà veneta del Cinquecento.

Antonio Rigon

Premio libro veneto

Lionello PUPPI, Andrea Palladio

Electa 1999

Premio libro padovano

Sergio GIORATO, A fulgure et tempestate …

Francisci 1999

Premio tesi di laurea

Domenico RANIERI

Il monastero di Santa Maria della Riviera di Polverara nel primo secolo della riforma olivetana (1349-1450)

tesi di laurea in storia della Chiesa medioevale : anno accademico 1997-1998

relatore: Gian Piero Pacini

Marta REBESCO

I dipinti della collezione Piombin

Tesi di laurea discussa presso l’Università degli Studi di Padova, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Storia delle Arti visive e della Musica, a.a. 1997-1998

relatore Ch.mo Prof. Sergio Marinelli