Relazione del Presidente della Giuria

Cari ragazzi, autorità, signore e signori,

questa edizione dei Premi Brunacci – Monselice (la ventottesima dalla fondazione) ha una caratteristica tutta particolare: si svolge infatti nell’anno in cui cade il 3° centenario dalla nascita di Giovanni Brunacci, il grande erudito e storico monselicense che dà il nome alla nostra manifestazione.

Il Brunacci nacque infatti a Monselice nella parrocchia di S. Paolo il 2 dicembre del 1711. Settimo degli undici figli di Giacomo Brunacci e Rosa Capello, studiò nel seminario di Padova, all’Università si laureò in Teologia, divenne sacerdote e si dedicò inizialmente a studi religiosi, ne fondò in loco la strada della ricerca d’archivio che percorse con implacabile dedizione e rigore metodologico.

La storia ecclesiastica di Padova fu il suo principale settore di studi, ma si occupò anche di numismatica, di storia della lingua, delle origini del volgare padovano.

Letterario e storico, è considerato il padre della storiografia padovana relativa al medioevo ecclesiastico e civile, un uomo di cultura del tutto degno di stare accanto ad altri personaggi importanti nell’ideale galleria di uomini illustri di Padova.

A lui, per iniziativa di un gruppo di studiosi animato e coordinato dal prof. Donato Gallo, con il patrocinio dell’Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti di Padova e all’Amministrazione di Monselice, è dedicato un convegno che si è aperto ivi a Padova e proseguirà oggi pomeriggio a Monselice.

A lui si sono ispirati quanti hanno dato vita ai premi e alle innumerevoli iniziative svoltesi nel corso degli anni avendo presenti i peculiari aspetti dell’opera del Brunacci:

Il rigore di metodo

Il superamento di ogni localismo nelle prospettive della ricerca storica con l’apertura più ampia possibile al confronto con altre realtà, e il dialogo serrato con gli studiosi.

Anche le opere premiate quest’anno vanno in queste direzioni e sono state giudicate su questa base.

Complessivamente sono state premiate 40 opere.

Relativamente a quelle destinate ai premi “Celso Carturan” e “Vittorio Lazzarin” per il 150° dell’Unità d’Italia riservati alle scuole, la Giuria ha potuto constatare la crescente difficoltà in cui versano le scuole e che in parte influisce sulla qualità dei lavori. Mancanze di risorse, classi sovraffollate, scoramento degli insegnanti sono la base di questa situazione. A maggior ragione perciò va apprezzata l’opera dei docenti che non si arrendono, che cercano di compiere sino in fondo il proprio dovere, che sanno animare gli alunni e rendere grande la propria opera educativa anche attraverso lo stimolo della partecipazione ai Premi Brunacci.

Quest’anno va segnalato in particolare il fatto non comune della partecipazione di un elaborato sull’alluvione del 2 novembre 2010 a Casalserugo e Bovolenta che ha avuto l’onore di essere pubblicato.

L’esclusione delle tesi triennali dal bando di concorso, data la scadente qualità e l’insignificanza della maggior parte di quei lavori presentati nelle Facoltà universitarie e la concentrazione, invece, sulle altre tipologie di tesi, in particolare quelle di dottorato, ha portato ad un visibile innalzamento del livello delle opere presentate per il Premio Sambin. Pur dichiarando vincitrice in grazia di un superiore grado di elaborazione e approfondimento, la tesi di Dilva Princivalli, la Giuria ha segnalato con unanime giudizio di vivo apprezzamento anche il lavoro di Alice Pegoraro.

Nella sezione del Libro Padovano, la Giuria dichiarando vincitore Francesco Linguori autore di una pregevole monografia sulle botteghe di Tieffenbrucker, prestigiosi costruttori di liuti a Padova, ha voluto allo stesso tempo sottolineare l’importanza e il crescente valore della collana in cui il volume è comparso.

La segnalazione dell’opera di Pier Giovanni Zanetti vuol essere d’altra parte una testimonianza della positiva valutazione data al lavoro dell’autore sul territorio.

Il Premio Sigillum Monsilicis è andato infine a Gianpaolo Romanato per il libro su Giacomo Matteotti che ha suscitato vivo interesse anche sulla stampa nazionale e ha il merito di riproporre all’attenzione dei lettori la figura luminare di un uomo politico di altissimo carattere, per molti versi un’eccezione nella storia dell’Italia contemporanea.

Meritevoli di essere segnalate sono anche le opere di Liviana Gazzetta sulle organizzazioni femminili cattoliche nelle Venezie durante il fascismo e di Francesco Piero Franchi che ha raccolto un’antologia della letteratura risorgimentale di Belluno, Feltre e Cadore.

Un trittico di autori e di opere che confermano felicemente il permanere nel Veneto di una tradizione di studi storici di buon livello a dispetto dei tempi poco proficui alla cultura e a livello storico in particolare.

In controtendenza rispetto ad orientamenti sempre più ristretti in campo culturale l’Amministrazione comunale di Monselice e l’Assessorato alla Cultura hanno sostenuto anche questa edizione dei Premi Brunacci che si svolge anche sotto il Patrocinio della Provincia di Padova e della Regione Veneto.

Flaviano Rossetto come sempre si è rivelato un impeccabile regista.

A voi tutti un cordiale ringraziamento.

Antonio Rigon

23.10.2011

Premio “SIGILLUM MONSILICIS” destinato a uno studioso della storia e della cultura veneta

Gianpaolo ROMANATO, Un italiano diverso. Giacomo Matteotti.

Longanesi 2011.

Opere segnalate per la sezione Sigillum Monsilicis

Liviana GAZZETTA

Cattoliche durante il fascismo. Ordine sociale e organizzazioni femminili nelle Venezie.

Viella 2011.

Francesco Piero FRANCHI

La penna, la spada, le bandiere. Antologia ragionata della letteratura risorgimentale di Belluno, Feltre e Cadore.

Isbrec 2011.

Premio libro padovano

Francesco LIGUORI, L’arte del Liuto. Le botteghe dei Tieffenbrucker prestigiosi costruttori di liuti a Padova tra il Cinquecento e il Seicento

Il Prato 2010.